Le caldaie a biomassa rappresentano soluzioni alternative ai sistemi tradizionali di riscaldamento a gasolio o a gas per uso domestico, che utilizzano come combustibile la biomassa legnosa, un materiale di origine naturale che è al tempo stesso efficiente e sostenibile. Queste caldaie esistono in diverse tipologie, proprio perché la biomassa che le alimenta può avere provenienza e caratteristiche differenti: scopriamo quali sono i vari tipi di impianto a biomassa.
Le caldaie a legna sono un tipo di impianto di riscaldamento a biomassa ecologico e sostenibile, che consente anche la produzione di acqua calda sanitaria. Per l’alimentazione della caldaia a legna viene utilizzata legna a ciocchi oppure a pezzi: questo aspetto rappresenta un fattore da tenere in considerazione quando si tratta di scegliere la tipologia di impianto per la casa, poiché rispetto al pellet la legna occupa più spazio e deve essere stoccata in un luogo asciutto – evitando tipicamente l’umidità della cantina – poiché la legna migliore per la combustione è quella secca, non bagnata e non umida. Inoltre il caricamento della legna nel vano di carico della caldaia deve essere effettuato manualmente.
I vantaggi delle caldaie a legna risiedono principalmente nella resa termica della legna utilizzata come combustibile, che consente di riscaldare edifici che richiedono potenza termica elevata e di farlo in maniera uniforme, risparmiando sprechi di materiale e di calore. Alle prestazioni ottimali si aggiungono il fatto che le caldaie a legna continuano a funzionare anche in assenza di corrente e il loro ridotto impatto ambientale, dal momento che la combustione della legna produce bassi livelli di emissioni in atmosfera.
Quando pensiamo a una caldaia a biomassa pensiamo con buona probabilità a una caldaia alimentata a pellet. I vantaggi del pellet sono noti, quelli delle caldaie a pellet consistono abitualmente nelle dimensioni più ridotte rispetto agli impianti a legna: lo stoccaggio e conservazione del pellet occupa meno spazio rispetto alla legna da ardere ed essendo impacchettato in sacchi sigillati il pellet può essere messo anche in cantina all’occorrenza. È inoltre possibile caricare il serbatoio della caldaia a pellet direttamente dall’autobotte, senza dover accatastare il materiale.
La potenza delle caldaie a pellet è generalmente comparabile con quella delle caldaie a legna e può arrivare fino a 50 kW, anche se questo tipo di impianto è quello più installato quando la superficie da riscaldare è contenuta. La combustione del pellet genera pochi residui, è ecologica e offre un elevato potere calorico, senza contare che il costo del pellet di qualità è mediamente basso: ecco perché installare una caldaia a pellet conviene anche dal punto di vista economico.
Una terza e meno diffusa tipologia di caldaia a biomassa è la caldaia alimentata a cippato, vale a dire quell’insieme di trucioli, segatura e scarti della lavorazione del legno. Il cippato di biomassa può essere usato come combustibile per impianti industriali e residenziali a ridotto impatto ambientale, a condizione che venga conservato in maniera tale da ridurne il più possibile il grado di umidità: per questo motivo le caldaie a cippato sono dotate di un apposito serbatoio di stoccaggio per il combustibile.
I maggiori vantaggi del riscaldamento a cippato sono il costo della materia prima, poiché il prezzo del cippato è basso specialmente se la disponibilità del legno è elevata e se sul territorio è presente una filiera del legno sviluppata, e la resa calorifica del cippato: soprattutto in presenza di cippato di classe A1 e A2, proveniente da legna vergine e non trattato chimicamente, la biomassa di qualità comporta una maggiore resa energetica e un conseguente risparmio di combustibile. Le caldaie a cippato, infine, raggiungono potenze elevate, fino a 100 kW, che permettono di riscaldare spazi, abitazioni e strutture anche di grandi dimensioni.